Io, Io, Io!
Lunedi'.
2006-01-16 09:47:06 Esco di casa, al gelo. Trovo la macchina intrappolata in un cubo di gelo. Passo 10 minuti a scongelarla, tra il gelo del bocchettone dell'aria e quello davanti il cofano, con uno straccetto.
Percorro la strada sino alla stazione allungando il collo, cercando di vedere qualcosa tra le chiazze di ghiaccio sul parabrezza. La piu' fastidiosa e' grande come una mano, proprio davanti gli occhi.
Scendo dalla macchina e costeggio il recinto lungo le rotaie. Uno starnuto fragoroso e il naso intasato.
Mi affretto verso il bar: mi servono dei fazzoletti al piu' presto, se voglio essere almeno presentabile. Frugo nelle tasche senza successo: mai avuto l'abitudine di portare il fazzoletto in tasca.
Sovrappensiero spingo la porta. Una panchina e una trentina di persone accalcate mi fissa mentre annaspo. E' la sala d'aspetto.
Sorrido, imbarazzato e cerco di uscire in tutta fretta. La porta non ha la maniglia quindi, con le unghie, cerco di aprirla dai bordi. Penso che mi abbia anche fatto male ma si sa che con le dita gelate il dolore non si sente.
Entro nel bar e chiedo dei fazzoletti. Rovisto nel portafogli e prendo una banconota. Soffio il naso avidamente ed esco, nel gelo della stazione.
La campana suonera' per un quarto d'ora prima che il treno, lemme lemme, entri in stazione. Si aprono le porte e mi siedo, stanco, sulla poltroncina.
Giovanni, con cappello e guanti. Domenico intirizzito. Sulla carrozza i riscaldamenti non vanno.
E il treno, pian piano, corre verso Milano, col mio viso triste stampato sul vetro... che si allontana da casa.
Il treno a ogni stazione si riempie di nervoso. Si parla di "bigliettai che non hanno il coraggio di controllare i biglietti" con una certa spavalderia.
Beh. E' vero. Col freddo che fa nessuno oserebbe vedere se qualcuno ha pagato.
Mite preferisco farmi un esame di coscenza... ma nel portafogli e in tasca nemmeno l'ombra del biglietto.
Una cosa terribile del lunedi': il cambio dei pantaloni.
A destinazione corro verso la biglietteria, inaspettatamente vuota. Sorrido e chiedo un biglietto per Milano, in modo tale da non dover correre al ritorno (prendo sempre il treno con una decina di minuti d'anticipo ma e' sempre meglio prevenire).
Ma in metropolitana la calca all'edicola e' spaventosa: una decina di pendolari irritati recitano la loro nenia settimanale all'edicolante. "Abbonamento settimanale, grazie".
Viene il mio turno e, correndo, con il mio biglietto in mano, mi infilo nella linea rossa. Attendo il metro e, dondolando appeso come una scimmia, leggo il mio brandello di giornale.
L'oroscopo dice che gli astri incoraggiano i viaggi e non dovro' spaventarmi per le responsabilita' che mi affideranno oggi. Sogghigno e guardo l'orologio.
30 minuti di ritardo.
A Piola la metropolitana e' zeppa di gente. Soltanto due blocchi d'ingresso funzionano e, trovandoci a citta' studi, l'ingresso e' di una lentezza imbarazzante. Sorrido e mi tuffo nella mischia, attraverso l'uscita della metropolitana e mi rituffo nel ghiaccio.
Attraverso la citta', ridacchiando. Giovanni mi parla di MMORPG.
Arrivo in ufficio, salgo le scale, sempre sorridendo. Regalo pochi saluti e mi siedo al PC.
Leggo una e-mail di Bianca, triste per il lunedi'. Mi lascio trascinare dall'ispirazione e le scrivo tutto il mio odio per quello che e' accaduto. Le scrivo della macchina gelata e della porta della stazione, del biglietto e della calca. Del ritardo.
Rileggo. Il cursore, impazzito dai tasti premuti distrattamenti... e la pagina torna vuota. Perdo tutto.
Un colpo al cuore. Uno scatto d'ira. Quasi una lacrima. Chiudo tutto e apro il blog. E scrivo. ~ . ~ CC! Salute!
2006-01-14 15:40:45 Gli spot per la licenza Creative Commons? (Link)
Come sono? Stupendi. ~ . ~ CSS
2006-01-13 11:52:14 Copio da un vecchio post di kill-9 (Link) questo bellissimo link... csszengarden.com (Link).
La stessa pagina. Cambia il foglio di stile. Alla faccia mia che usavo i CSS solo per i bordi delle celle... ;)
Fichissimo. ~ . ~ « Pagina precedente | Pagina successiva » |