Io, Io, Io!
Liberta'
2006-05-16 12:12:17 L'eroe si avventura solitario nella giungla.
Una missione semplice, la sua prima missione: recuperare, a costo della vita, il prezioso documento Passa-zampa. Da qualche parte. Nella foresta.
"A costo della vita" e "prezioso" lo aveva aggiunto lui, nella testa.
In fondo non era altro che un ragazzino con un coltello da cacciatore... ma un buon cacciatore, come disse il sorridente vecchio sindaco del villaggio, basso, grigio e con le gambe a penzoloni lungo il suo bancone della locanda, "deve avere intraprendenza e passione".
Abbandono' di buona lena la sua piccola tenda di pelli a semisfera, correndo a tratti nella boscaglia.
Getta un'occhio a due lunghe casse, una rossa e una blu, inspiegabilmente abbandonate.
Pacifiche, alcune bestie saurine evidentemente erbivore, ondeggiavano in un prato seghettato da un dirupo, a qualche minuto dalla boscaglia.
Il piccolo si muove ora a caso e ora segue la testa piatta del genitore, sballonzolata dal collo lungo che sembra continuare l'arco della schiena, decorata da una cresta di scaglie aguzze che terminano sino in fondo alla coda lunga e appuntita.
L'eroe, passato da protagonista sanguinario a sfondo di un quadretto familiare, raccoglie un paio di erbe e qualche bacca vicino una roccia. Fa man bassa di letame. Sdegnato pensa tra se che "al giorno d'oggi, tutto serve". E finche' si puo' prendere (perche' dono di Madre Natura), prendera'.
Il prato costeggia un piccolo monte, come uno specchio d'acqua su un'isola. L'eroe getta l'occhio e, intrepido, balza sulla roccia nuda e torna nel verde ronzante.
Le foglie gettavano dardi di luce sul viso dell'eroe. Una smorfia impertinente: nella luce di quella piccola radura coperta, tre grossi cinghiali dal muso rosa cercavano il cibo sotto le foglie verdi, scansandole con la lunga proboscide.
Uno scatto e la spada dilania la carne del primo: un grido acuto e silenzio. I commensali, impauriti, grugniscono impauriti, allontanandosi goffamente.
Sangue. Quello che vuole un Vero cacciatore.
Rimane qualche momento a fissare orgoglioso la preda. Si dondola sulle gambe in contemplazione. La lama asciutta e non piu' vergine. Lo scricchiolare dei rami. Grilli.
Lancia un sasso. Si china, come in un rito. Torna in piedi. Si muove all'indietro e, rotolando, scatta sulla sinistra. Si difende col suo scudo. Ripone l'arma, si avvicina al cadavere e ne estrae, sorpreso, un fungo.
La vista del sangue, forse, gli ha fatto perdere il controllo. Quel controllo di se stesso che, forse, non ha avuto mai.
Si allontano' dalla radura, infilando la testa nuovamente tra le foglie.
Non prima aver ucciso gli altri due cinghiali, dal quale estrasse della piu' coerente carne. E aver raccolto, fedele alla sua teoria, delle ragnatele dal tronco curvo di quegli alberi.
La fame attanagliava l'eroe. Attorcigliato su se stesso proprio come lui, il suo stomaco rumoreggiava inviperito. Un vero eroe non teme niente, certo. Un cacciatore resiste a tutto, certo. Ma persino uno stupido sarebbe partito con del cibo.
I suoi scatti erano diventati goffi. Persino i muscoli sembravano aver perso tono. Decise di imbracciare il coltello e lo scudo, che lo facevano apparire meno ciondolante e, dando un occhio al corposo inventario, tra insetti, ragnatele, erbe e letame, fecero capolino due cosce di cinghiali.
Per un attimo riassaporo' quel momento di pura avventura.
Poggio' il cosciotto per terra, trovandola un'azione scontata.
Il cosciotto rimase li. Immobile. Ancora una volta, luce, silenzio, foglie e grilli.
Nulla si muoveva. L'eroe cadde, forse, in un altro attimo di smarrimento.
Abbandono' li il cosciotto, irriprendibile. Decise di tornare, lentamente ma ben armato e fiero, alla sua capanna. Avrebbe cercato poi, nella notte, il prezioso Passa-Zampa.
Era ancora attonito, davanti al cosciotto anch'esso immobile, davanti al fuoco rimasto acceso, proprio davanti la tenda.
Quegli attimi dismarrimento sembravano infiniti. Lui, qualcosa e il silenzio. Rotto dai grilli. E ora, dal borbottio continuo della pancia.
La disperazione incisa sul viso: che fare? Morire di fame con della selvaggina?
Ingurgito' delle erbe curative, che aveva trovato e riconosciuto sulla strada per l'accampamento. Ottime ma non saziarono. "Sicuramente un'erba curativa non soddisfa come una insalata" penso.
Si getto' sul letto, puntando gli occhi su quel cosciotto vicino al fuoco. Imprendibile.
Ucciso dalla fame e dalla noia, non stette a poltrire piu' di un altro minuto: punto' l'arco di fronde che portava nuovamente verso l'avventura e allungo' il passo.
Si fermo' di scatto. Come se avesse avuto un ricordo.
Chino dalla fame si avvicino' a una delle due casse: apri' la blu e trovo' il Pass-Zampa. Lo mise nella cassa rossa, come indicato dal vecchio e, tra le fanfare, l'eroe venne portato in trionfo per aver terminato la sua prima grande missione.
Lo scatto dell'interruttore, la frizione rallento' il piccolo disco ottico nella Playstation Portable e con un gesto, quasi triste, misi la console nella sua custodia e poi nella borsa.
"Monster Hunter Freedom". "Forse sono troppo vecchio per giocare a questi giochi nuovi" pensai.
Risi per il mio eroe e pensai alla prossima avventura. Ma la prossima volta "da qualche parte, nella foresta" non la trovero' una cosa ovvia. ~ . ~ Moggi = persone tristi?
2006-05-15 11:22:47 ...io di calcio non mi intendo molto ma...
Ci sono fatti che dimostrano che Moggi e' un malvivente => "Il calcio e le gerarchie vanno riscritte."
Ci sono fatti che dimostrano Bill Gates paga multe salatissime per mantenere il monopolio. => ok
Ci sono fatti che dimostrano che il nostro ex-premier e soci sono dei ladri => ok
Ci sono fatti che dimostrano che gli USA spiano il mondo intero => ok
Sono d'accordissimo sul fare piazza pulita e portare la giustizia (ho guardicchiato il Controcampo di turno - Bianca era alla tivu' ieri sera) ma a uno ignorante come me potete spiegare con quale criterio si riscrivono le gerarchie? Che bisogno c'e' di riscriverle se e' solo uno il malvivente? (penso di aver capito - correggetemi se sbaglio - che circa 40 avvisi di garanzia siano stati mandati a Moggi. *)
Basta punire il cattivo. Come dite? Il male si e' radicato troppo?
Oh, beh... che sistema operativo state usando? I numeri delle chiamate perse sul cellulare possiamo recuperarli alla Casa Bianca?
Weekend justice.
* Era una battuta.
(vi spiego il titolo... "Se ne andarono moggi moggi" "Se ne andarono tristi tristi" - dimostrazione di ignoranza in campo calcistico.) ~ . ~ Leet mailbox
2006-05-14 13:34:02 Qualcosa di molto leet nella mailbox...

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