PlayStation 3

The Walking Dead ha vinto premi a profusione. The Walking Dead e' anche un'avventura punta e clicca. Essere un titolo che incarna entrambe le caratteristiche nel 2012 e' un primato da non ignorare e, considerando che siamo sempre stati appasionati del genere, non c'era alcun motivo per non acquistarlo - se escludiamo la sua natura episodica alla quale difficilmente sappiamo resistere, che motiva la scelta di questa versione boxata. Come mi e' sembrato? Davvero un gioco ottimo ed emozionante ma forse e' il caso di annotare qui un paio di considerazioni a proposito. Partendo dal presupposto che e' chiaro che nel campo delle "Zombie stories", un po' come accade per la fantascienza, esistono dei canoni che si ripetono, The Walking Dead gli accosta una regia curata ed il fattore "umano" tipico del genere narrativo per impacchettare un'avventura grafica in realta' molto tipica, dal punto di vista delle interazioni. "Lula 3D", per quando atroce sia stato, includeva delle sezioni di shooting tra una sezione punta-e-clicca e l'altra, e Mass Effect, sulle decisioni di vita e morte, ci ha fatto un brand sopra. Insomma: The Walking Dead segna un importante traguardo per il videogioco come strumento narrativo (e con un genere considerato morto - con quale soddisfazione lo dico!) rompendo la barriera cinematografica come nessun Cage abbia mai fatto ma lo fa paradossalmente usando le tecniche piu' rodate del mondo dei videogiochi, senza slanciarsi inutilmente in interazioni troppo originali. Con questo non voglio certo condannarlo ma voglio, al contrario, osannarlo per cio' che lo ha reso cosi' unico: il suo comparto narrativo curato oltre il limite dell'immaginabile, con branching path continui ed audaci, una regia professionale ed un doppiaggio costante, non ha avuto nemmeno bisogno di stravolgere il media per evolverlo, mostrando un'altra via di crescita. Una via estremamente interessante, inattesa, audace, rischiosa ed emozionante. D'altronde come quella di The Walking Dead.