Playstation Vita

Killzone: Mercenary non mi e' dispiaciuto per nulla. Oh, l'ho detto. Killzone 2 e Killzone 3 hanno sempre geneato disappunto in ogni direzione, fatta eccezione per la parte tecnica, per il loro level design poco ispirato, nemici piuttosto stupidi ed una trama assolutamente da dimenticare. Questo spin-off, invece, e' ben fatto in ognuno di questi aspetti e non soltanto in relazione ai propri prequel. Tecnicamente, questo Killzone, e' lodevole: le texture ed i modelli sono cosi' curati e dettagliati che , per tutta la durata del gioco, ho avuto la forte sensazione di trovarmi a casa davanti la TV piuttosto che sballonzolato su un treno. La trama, paragonata ovviamente alla media degli FPS ambientati sul campo di battaglia, e' ben costruita, muovendosi intelligentemente sulla linea tra il cliche' e l'originale con l'evidente scopo di contestualizzare le nuove meccaniche di gioco. Perche' e' proprio nelle meccaniche, tallone d'achille della serie e degli FPS in generale, che questo Killzone brilla: il classico approccio "con quello che trovo sparo" e' stato abbandonato e, come il mondo dei soldati mercenari impone, ora la differenza la fanno i soldi. Ogni arma che si impugnera' ed ogni potenziamento deve essere acquistato e rifornito nei negozi-cassa sparsi per i livelli e questo ci lascera' diverse volte a sparare con armi non proprio adatte al contesto o con il caricatore vuoto ad ogni errore di valutazione. I nemici attaccano con strategie plausibili, rendendo necessario diverse volte battere in ritirata e ripianificare la strategia come solo Halo era riuscito fino ad ora ma, a livello normale, il gioco riesce sempre ad offrire il livello giusto di sfida alternando dalle arene affollate a brevi segmenti stealth, dove la meccanica di corpo a corpo via touchscreen da il meglio di se. Vario, originale e ben fatto - aggettivi che non avrei mai pensato di appiccicare a un titolo di questa serie. Presa di coscienza o semplice effetto spin-off?