Xbox 360

The Witcher 2 mi ha colpito innanzitutto per il contesto fantasy che crea, fondato su una sapiente mescolanza di epicita', di ironia goliardica e pungente, di citazioni colte e meno colte e di ricostruzioni a meta' tra storico e leggendario che lo hanno reso appassionante fin dal primo momento e ne hanno sottolineato l'unicita' nel genere. Meravigliosi i dialoghi, coraggiose le scelte narrative, perfino nello stile vivacissimo delle cronache del poeta Dandelion, indimenticabili alcuni dei personaggi. Queste caratteristiche giustificano ampiamente il giocarlo, nonostante siano riscontrabili difetti sia nel gameplay, costituito da molti elementi alcuni dei quali possono essere troppo facilmente tralasciati sia nel motore grafico che non e' sempre all'altezza della situazione sia in generale nella mancanza di perfezionamento di tutte le parti.

Non posso sopportare l'epicita' sterile degli RPG occidentali, fatto di stereotipi a volte piu' radicati di quelli giapponesi, dove il posto del fanservice e' preso da soliti maghi dalla barba bianca, elfi e nani triti e ritriti. Elfi, maghi e nani compaiono costantemente in The Witcher 2, insieme ai soliti castelli maestosi ed i paesaggi rurali ma, al contrario dei colleghi, ne rinnova il significato a costo di risultare dissacrante: dialoghi ironici e spesso volgari, elfi perfidi e maghi irriverenti puntellano il mondo del gioco dove Geralt, il mago-guerriero protagonista, porta la sua amata/odiata figura leggendaria dispensando alcuni dei migliori dialoghi degli ultimi tempi. Sebbene non sia prettamente un action-RPG, The Witcher 2 offre appaganti e strategici combattimenti in tempo reale che non si limitano a distanziare il giocatore dal fine della sua avventura - anzi e' proprio la rapidita' con il quale l'avventura si chiude il vero difetto del gioco, che quindi non appassiona solo per la narrazione (il gioco offre 2 campagne alternative che immagino siano sensibilmente diverse ma non sono un fan del "secondo giro", purtroppo). Se non fosse per alcuni difetti tecnici, un sistema di missioni troppo approssimativo e qualche checkpoint che manca, potrebbe essere accostato al grandioso Xenoblade Chronicles, con il quale condivide la cura narrativa per le missioni secondarie, l'immediatezza dei combattimenti e della componente RPG e al quale aggiunge la possibilita' di prendere decisioni cruciali per lo svolgimento della storia, che ben ci ha abiutuati Mass Effect e che fanno un lieto ritorno in questo titolo. Finalmente ho il mio RPG occidentale preferito.