PlayStation 3

Super Stardust mi e' proprio piaciuto: la sua difficolta' elevatissima, ma comunque appagante, il suo stile grafico definito e dai colori vividi e luminosi (anche in 3d e nonostante alcune mancanze di contrasto che rendevano complicato riconoscere la propria navicella), il design delle ondate di asteroidi e nemici, capaci di creare una frenetica tensione del gameplay. Per la prima volta, pur avanzando con molto difficolta', sapevo che cosa avrei dovuto imparare a fare per poter continuare e fare meglio. Per me una caratteristica molto importante, per non dire essenziale, di un buon gameplay.

Se dico "dual stick shooter" la risposta e'... Geometry Wars. Ma se hai la Pleistescion? Super Stardust. E, devo dire, per una volta la risposta Sony e' quasi migliore di quella Microsoft. Super Stardust prende a pie' mani da Asteroids (del quale non sono mai stato un gran fan) e Geometry Wars, immergendo la piccola astronavina del giocatore, pilotata tramite i due stick analogici, sull'orbita di un pianeta invaso da svariate centinaia di miliardi di tonnellate di asteroidi che - disinteressandosi fintamente della sua ostilita' - rimbalzano tra loro con sospette traiettorie vendicative. Ma Super Stardust riunisce tutto cio' che di pericoloso puo' girare attorno un pianeta: astronavi aliene, mine, meteoriti assassini, motoseghe (?) e boss. Grossi boss. Il gioco e' tanto ignorante quanto divertente e, dopo una sequela di umilianti (per chi gioca) shooter della Cave, Super Stardust e' finalmente uno shooter occidentale: senza una grossa trama dietro e senza mettere alla prova la memoria, umilia i riflessi del giocatore con pacata onesta'. Non saprei se e' un bene o un male ma la sensazione che si prova giocando a Super Stardust e' di costante pericolo, adrenalina e - a volte - di intelligenza. Uno SHMUP davvero godibile, specie in 3D.