Xbox 360

La parte migliore arriva dopo il finale, nel momento in cui vengono sbloccati gli extra. Conoscendo la triste storia del gioco viene almeno giustificato tutto cio' che di terribile si e' appena visto.

Duke Nukem Forever puo' essere analizzato come due entita' differenti. Se preso come conclusione dell'epopea dietro lo sviluppo del seguito del grandioso Duke Nukem 3D, partito nel 1997 e terminato nel 2011, e' un titolo imprescindibile, sia dal punto di vista affettivo che dal punto di vista educativo. Duke Nukem e' un personaggio che, ai tempi, era rappresentativo dell'FPS moderno, nonche' uno dei primi protagonisti del genere che avesse del carisma. Nonostante fosse amato dai fan e dagli stessi autori, per diverse vicende che spaziano tra il legale ed il tecnico, questo titolo non ha mai visto la luce, venendo riscritto numerose volte e senza mai completarlo. Se visto, invece, come un FPS uscito nel 2011, Duke Nukem Forever e' un discreto fallimento: il motore non regge la grafica discutibile e la struttura piuttosto semplice dei brevissimi livelli. Il nostro grezzissimo Duke e' sicuramente in forma e la trama che lo avvolge e' demenziale il giusto (come lo era quella del primo titolo) ma ogni tentativo di "ammodernare" la narrazione risulta inutile ed inconcludente, togliendo anzi quella "casualita'" del susseguirsi degli ambienti che permetteva quel gunfight ignorante che lo contraddistingueva. Alcune idee sono addirittura fuori luogo: Duke Nukem che gioca ad air hockey per massimizzare la sua energia e' semplicemente sbagliato. Lo ripeto: e' semplicemente il prodotto di anni di caos, cosi' come la Gearbox racconta e ribadisce con i meravigliosi extra sbloccabili, ma, forse, perche' fosse accettato come "riga del totale" piuttosto che come "Duke nel 2011" avrebbero dovuto venderlo a prezzo budget fin dal lancio.