PlayStation 4

Cio' che mi e' piaciuto di piu' di Watch Dogs e' stato il modo con cui gli elementi del gioco sono stati mescolati, creando una coerenza completa tra ambientazione, gameplay e design. Data questa premessa, una certa ripetitivita' del gameplay viene percepita come una sorta di quotidiana interazione tra il protagonista Aiden Pierce e la citta' di Chicago. Nonostante una trama non sempre interessante, l'esperienza finale di Watch Dogs e' risultata originale e accattivante. Speriamo che Ubisoft non butti via tutto presto...

Gameplay: E' cosi' vario e divertente che, come per Splinter Cell, non sembra nemmeno un gioco Ubisoft. Certo: la ricetta e' stata quella di mettere tutto quello che Ubisoft ha fatto nella sua storia in un titolo solo ma e' anche giusto dare a Cesare quel che e' di Cesare.
Design: Gli open world troppo spesso sono solo un noioso hub che unisce le diverse attivita' ma giochi come Saints Row e Lego City Undercover e NFS:Most Wanted hanno dimostrato il contrario. Watch Dogs si unisce al club, con inseguimenti improvvisi, persone da salvare e, in generale, molti contenuti.
Presentazione: Un filo di next-gen in questo titolo - cosa inaspettata per un titolo uscito anche per la generazione precedente di console. Qualche viso avrebbe meritato una texture migliore ma Chicago e' davvero viva e plausibile e le UI in realta' aumentata sono strepitose. Molte musiche, purtroppo, sono atroci.
P-Appeal: Mi e' piaciuto davvero: dinamico, vario, plausibile e tecnologicamente colto. Uno sguardo scettico alle Smart Cities con cognizione di causa ed una critica alla societa' digitale odierna che lascia domande che solo noi possiamo rispondere.
Complessivo: Ho paura a desiderare un seguito di questo gioco, non tanto per la qualita' generale ma perche' conosco i miei polli. Ma ho deciso che questa sara' la mia seconda chance a Ubisoft: se mi azzeccano Watch Dogs 2 facciamo pace.