PC/Mac

Super Mario Bros. ha innalzato il genere dei jumping game offrendo nuove e innovative meccaniche, dei motivetti orecchiabilissimi, una grafica inevitabilmente lo-fi ma coerente, una trama significativa per il tempo e legata profondamente al gameplay. Insomma: ha tutte le carte in regola per rappresentare cio' che un videogioco dovrebbe essere e merita il suo ruolo di icona. Perche' quindi non dire lo stesso di Hotline Miami? Cactusquid e Dennis Wedin hanno inventato un nuovo genere, un assuefante misto tra l'arcade e lo strategico/stealth, ritmato da una colonna sonora di altissima qualita' ed immerso in una Miami degli anni '80 corrosiva e pixellata ma coerente e convincente, palco della rocambolesca, sorprendente e cerebrale trama. Davvero, non c'e' altro da dire: va soltanto provato, vissuto, assorbito e integrato con l'idea che ci siamo fatti di sin dove puo' spingersi la creativita' dell'uomo e, in particolare, un videogioco - sia in termini di design, intrattenimento e messaggio. La violenza estrema, inevitabile e perfettamente integrata con ogni comparto narrativo del titolo, lo rende forse meno universale del capolavoro di Miyamoto, ma - ai nostri tempi - non e' una giustificazione sufficiente: in un modo o in un altro, che sia sul vostro giudizio videoludico, musicale o morale, vi cambiera', come ha fatto lo stesso Mario.