Xbox 360

Assegnare 8.5 a Mass Effect 3 mi costa fatica. La trama appassionante (che piu' mi torna in mente piu' mi appare interpretabile a piu' livelli) che caratterizzava i primi due capitoli, la capacita' di creare immedesimazione e partecipazione verso gli eventi e i personaggi che compaiono nella storia, l'apprensione suscitata dall'obbligo di scegliere continuano ad essere il fulcro imprescindibile del titolo, raggiungendo anche e, forse, soprattutto, in Mass Effect 3 momenti molto intensi. Ma non posso non sottolineare come il gameplay sia stato reso fin troppo lineare (forse per soddisfare esigenze di giocatori abituati a altri generi?) e come l'intero gioco evidenzi il difetto di una mancanza di cura del dettaglio e di rifinitura del codice che ha rischiato piu' volte di diventare ai limiti dell'accettabile. Per concludere chiusi gli occhi davanti ai bug a cui gli sviluppatori lo hanno condannato, Mass Effect 3 rimane narrativamente e emotivamente un'esperienza speciale e intensa, che continuero' a ritenere una delle migliori da me sperimentate. E ora, come al solito, non vorrei piu' giocare a nient'altro... Aggiornamento dopo l'uscita del DLC Extended Cut: Kes, posso mettere un 10.000?

Mass Effect 3 porta sulla schiena un enorme fardello: quello di dover chiudere una saga che, a oggi, rappresenta uno degli esperimenti narrativi videoludici piu' ambiziosi e riusciti. Le scelte prese nel primo capitolo hanno mostrato i loro effetti nel secondo e ora, influenzato anche dalle importanti decisioni fatte nel seguito, il destino di Shepard travolgera' la galassia intera come una valanga. Se dal punto di vista tecnico il gioco evidenzia una certa stanchezza, con bug imperdonabili, glitch ridicoli durante le favolose cutscene,musiche troppo spesso inutili e gameplay troppo impreciso, la sua parte narrativa e' tanto notevole da sorpassare i primi due capitoli e risultare, nel suo attesissimo finale, estremamente interpretabile e controverso per i fan. La serie di Mass Effect finisce nell'olimpo dei videogiochi come simbolo della loro infinita potenza narrativa. Un ricordo eterno macchiato, in questo finale, dalla troppa fretta di realizzazione. Un peccato mortale.